La scienza ci indica la strada
Inviare informazioni coerenti e fisiologiche al Sistema Nervoso Centrale per riprogrammare il segnale neuromuscolare e modulare la risposta efferente, normalizzare il tono-trofismo muscolo-fasciale, la capacità contrattile delle fibre e attivare i processi metabolici correlati.
NEUROTRASMISSIONE E PLASTICITA' NEURONALE
Come tutti sappiamo, attraverso stimoli che provengono dall’esterno e dall’interno del nostro corpo, si organizza un flusso di informazioni continuo con il nostro Cervello.
Tali informazioni partono dalla periferia e viaggiano attraverso Recettori (meccanocettori, chemiocettori, termocettori), Fibre Nervose (sistema nervoso periferico), molecole ed ormoni.
Arrivato al Sistema Nervoso Centrale (SNC), questo flusso informativo viene elaborato e, in modo istantaneo, vengono trasmessi segnali di risposta.
L’SNC governa e regola dunque il sistema osteo-tendino-muscolare attraverso una rete comunicativa di entrata (afferenza) e di uscita (efferenza).
Oggi sappiamo che il Cervello usa costantemente queste informazioni ed è in grado di modificarsi esso stesso in relazione agli stimoli che riceve. Questo fenomeno viene definito come Plasticità Neuronale. Per ottenere questa plasticità, lo stimolo deve essere ADEGUATO per intensità, frequenze, ampiezza. Ogni recettore si attiva in relazione al suo specifico stimolo che trasmette alla terminazione nervosa attivandola senza creare danno.
Corpuscoli del Pacini
Segnali afferenti e efferenti
I Corpuscoli del Pacini, sono senza dubbio i meccanorecettori maggiormente coinvolti nella percezione vibratoria. (Massima sensibilità di attivazione a 300 Hz, frequenza alla quale per essere attivati è sufficiente la pressione di 1 μm).
I segnali afferenti provengono da stimoli esterni e inviano le informazioni al sistema nervoso centrale. I neuroni afferenti portano gli stimoli al cervello, attraverso il midollo spinale e il talamo. In questo modo, il segnale viene integrato ed elaborato. Il cervello coordina quindi una risposta attraverso segnali efferenti che ritornano al resto del corpo.
I segnali efferenti portano il messaggio dal sistema nervoso centrale ai muscoli che attivano lo stimolo.
- Esterocettori di tipo I, sono terminazioni nervose ricoperte da numerosi strati di lamelle di collagene che riconoscono stimoli esterni;
- Unimodali, si attivano esclusivamente con la pressione;
- Fasici, sono a rapido adattamento – Seguono il principio del tutto o niente. O sono attivati o non.
Viss®: La scienza ci indica la strada
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1960 – Kandel e Rosenkranz: associano le Vibrazioni Meccaniche ai fenomeni di LTC ed LTP;
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1962 – Melzack e Wall: azione della Vibrazione sul controllo del dolore a 120 Hz;
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1975 – G.E. Lucier: La massima attivazione di Motoneuroni Alpha si ha a frequenza di 300 Hz;
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1976 – (autori vari) il Riflesso Tonico da Vibrazione sembra operare in modo predominante, se non esclusivo, attraverso gli Alpha motoneuroni e non utilizzare gli stessi patterns corticali efferenti di cui si avvale il movimento volontario;
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1980 – Wolpaw è possibile produrre potenziamenti plastici della rete propriocettiva utilizzando stimoli meccanici secondo i fenomeni di LTC-LTP;
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1994 – Carmelo Bosco mette a punto la sua pedana vibrante;
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2000 – J. Rothwell e K. Rosenkranz: Il muscolo vibrato attiva specifici circuiti neuronali modificando la distribuzione dell’eccitabilità dei circuiti cerebrali (tale modulazione perdura anche alla fine dello stimolo);
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2003 – Rosenkranz: gli effetti di riprogrammazione della capacità muscolare attraverso la modulazione dei circuiti cerebrali si ottiene solo se la Vibrazione Meccanica è focale;
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2005 – Wolpaw JR: dimostra i fenomeni di LTC–LTP (Memoria cellulare);
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2005 – Kandel: scrive che si creano nuove sinapsi in selezionate reti neurali;
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2006 – L. Vecchiet e R. Saggini: prima evidenza clinica sulla efficacia e durata della Vibrazione Meccano-Sonora ad Onda Quadra;
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2010 – Saggini et al.: dimostra l’effetto della Vibrazione Meccano-Sonora Focale sul Sistema Endocrino e sulla Fibra Muscolare.
Per produrre una tecnologia che utilizza:
Vibrazione
Meccano Sonora
Focalizzata
a Onda Quadra
Tensegrità
Recenti ricerche aprono la strada ad una nuova interpretazione delle funzioni del tessuto connettivo, inteso come un vero e proprio “network comunicazionale” all’interno del modello della meccano-sensitività che intende le cellule come una sorta di “rete metallica”, ma non solo. Oggi sappiamo che, tramite delle specifiche proteine di membrana (integrine), il sistema connettivo è in grado di interagire con i meccanismi cellulari.
Tale teoria fa riferimento al concetto di Tensegrity che si definisce come la capacità di un sistema di stabilizzarsi meccanicamente tramite forze di tensione e di decompressione che si ripartiscono e si equilibrano fra loro.
In questo contesto, per mezzo di specifiche proteine di membrana quali le integrine, il sistema osteo-muscolo-fasciale interagisce con i meccanismi cellulari ed i meccanocettori utilizzando un metodo più arcaico, ma non certo meno importante di comunicazione: il meccanico.. Attraverso i sistemi di trasduzione, selezionando specifiche reti neuronali endocrino e immunitarie, il segnale meccanico si trasforma in segnale elettrico e biochimico in grado di regolare le risposte del Sistema Nervoso Centrale.